Storia e Progressi dei Diritti dei Disabili in America

L’evoluzione del trattamento e della percezione della disabilità dal 1900 è stata significativamente plasmata dall’attivismo delle persone con disabilità. Rispecchiando altri movimenti per i diritti civili, il movimento per i diritti dei disabili vanta una ricca storia, con un attivismo rintracciabile fin dal 1800 in vari gruppi di disabilità. Leggi fondamentali come l’Americans with Disabilities Act (ADA) del 1990 e i suoi emendamenti del 2008 rappresentano significative vittorie legali per il movimento, vietando la discriminazione contro le persone con disabilità in numerosi aspetti della vita pubblica. La continua ricerca della parità di diritti rimane un obiettivo centrale del movimento per i diritti dei disabili.

Le organizzazioni che difendono i diritti delle persone con disabilità hanno visto una crescita significativa nel 1900. La League of the Physically Handicapped è emersa durante la Grande Depressione, sostenendo i diritti all’occupazione. Negli anni ’40, We Are Not Alone, formata da pazienti psichiatrici, ha facilitato il passaggio dagli ospedali alla vita in comunità. Gli anni ’50 videro la formazione della National Association for Retarded Children (NARC), composta in gran parte da genitori che chiedevano cure e istruzione alternative per i loro figli. Anche la leadership presidenziale ha contribuito ai progressi nell’assistenza alle persone con disabilità: il presidente Truman ha istituito il National Institute of Mental Health nel 1948 e il presidente Kennedy ha avviato comitati incentrati sul trattamento e la ricerca sulla disabilità tra il 1960 e il 1963.

Il Congresso degli Stati Uniti ha emanato numerose leggi che promuovono i diritti dei disabili, sia direttamente che attraverso l’applicazione dei diritti civili. Casi storici come Brown contro Board of Education, che ha dichiarato incostituzionale la segregazione scolastica, hanno aperto la strada al riconoscimento dei diritti dei disabili. Il Rehabilitation Act del 1973, in particolare le sezioni 501, 503, 504 e 508, riveste una notevole importanza per il movimento per i diritti dei disabili. Queste sezioni affrontano la discriminazione occupazionale, l’azione affermativa, l’accessibilità ai programmi e alle attività e la parità di accesso alle informazioni tecnologiche per le persone con disabilità.

L’attuazione ritardata della Sezione 504 del Rehabilitation Act del 1973 ha portato a proteste a livello nazionale nel 1977. L’American Coalition of Citizens with Disabilities (ACCD) ha chiesto l’emanazione dei regolamenti entro il 5 aprile 1977, portando a sit-in presso gli uffici federali in tutto il paese quando la scadenza non è stata rispettata. Il sit-in di San Francisco al Federal Building è durato fino al 28 aprile, culminando nella firma dei regolamenti immutati. Questo evento ha segnato un momento cruciale nel riconoscimento della disabilità come una questione di diritti civili.

L’Education for All Handicapped Children Act del 1975 garantiva l’istruzione pubblica ai bambini con disabilità. Questi risultati legislativi sono in gran parte attribuiti agli instancabili sforzi degli attivisti per la disabilità e alla loro collaborazione con il governo federale. Sono state approvate oltre 50 leggi tra gli anni ’60 e l’emanazione dell’ADA nel 1990. Gruppi di auto-difesa come DREDF, ADAPT (Americans Disabled for Accessible Public Transportation, ora Americans Disabled Attendant Programs Today) e il CIL (Center for Independent Living) hanno influenzato in modo significativo il discorso nazionale sulla disabilità.

Il CIL, nato all’inizio degli anni ’60 presso il Cowell Memorial Hospital in California, fornisce servizi comunitari per le persone con disabilità. Il Cowell Memorial Hospital, un tempo inserito nel Registro Nazionale dei Luoghi Storici, ha svolto un ruolo cruciale nel sostenere i “Rolling Quads” e il “Disabled Students Program” presso l’Università della California, Berkeley. Gli studenti Ed Roberts e John Hessler, fondatori di entrambe le organizzazioni, hanno dovuto affrontare problemi di alloggio a causa delle loro disabilità fisiche. La loro difesa, insieme a quella della consulente Jean Wirth, ha portato a una maggiore accessibilità all’UC Berkeley e ha influenzato la pianificazione architettonica. Questo ha segnato l’inizio del movimento per la vita indipendente, che enfatizza l’autodeterminazione delle persone con disabilità in tutti gli aspetti della vita.

Il Disabled Students Program presso l’UC Berkeley, sebbene non fosse il primo del suo genere, è stato rivoluzionario nella sua promozione dell’inclusione nel campus. Questo programma ha ispirato la creazione di organizzazioni simili nelle università di tutto il paese, molte delle quali rimangono attive ancora oggi.

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